Entrambi non parlano, ma raccontano.
Entrambi non utilizzano la voce, ma toccano le corde più intime del pensiero.
Lavorano per anni sul perfezionare un gesto.
I danzatori per raggiungere il movimento perfetto, i ragazzi di K-lab per controllare le loro prassie e rendere funzionale il loro gesto, per scrivere.
Insieme in un percorso comune per progettare, conoscersi, scambiare idee ed energie.
E raccontare un sogno.
SE DANZA E DISABILITÁ POSSONO PROGETTARE INSIEME…
COSA NON SI PUÓ FARE?
Da una parte ragazzi, danzatori, artisti che fanno della perfezione del movimento il loro linguaggio e che attraverso il corpo parlano al cuore ed alla mente degli spettatori.
Dall’altra un gruppo di ragazzi disabili, speciali, zitti che utilizzano la parola scritta come ponte fra i loro gesti inadeguati ed un cervello intelligente ed esprimono attraverso la scrittura un mondo interiore ricco e creativo.
In contemporanea con il tour dello spettacolo Don Q del coreografo Eugenio Scigliano, la compagnia Aterballetto e i ragazzi di K-lab daranno vita, attraverso la condivisione delle reciproche unicità, ad una performance sul tema di un contemporaneo Don Chisciotte, simbolo dell’uomo che cerca di realizzare i propri sogni contro ogni tipo di mulino a vento.
I ragazzi di K-lab hanno incontrato la compagnia e condiviso il tema attraverso incontri dedicati e sessioni di laboratori di scrittura. Ne sono emerse frasi intense, ricchissime che prenderanno forma sulla scenografia, attraverso visual e animazioni, e si intreccieranno con i corpi in movimento dei ballerini.
PARLANO I RAGAZZI
“Svegliarmi un giorno ed essere normale.
Non esiste la mia interiorità: è in gabbia se qualcuno non mi aiuta a farla uscire.”
“Danza l’anima mia i passi della comprensione.”
“Parlo di me,
parlo per me,
parlo di sogni,
parlo di idee,
parlo di … accipicchia ma capisce!
Parlo di parole senza voce,
parlo di pensieri senza oltrepassare la fantasia.
Parlo di piccoli ladri di maschere indossate per passare inosservati.
Don Chisciotte del mondo volubile soli muti contro mulini a vento mai sconfitti, sempre scaraventati ma sempre pronti a rialzarsi.
Abbiamo la pretesa di essere normali esseri umani anche se manchiamo di parole dette.
Folli, anzi pazzoidi cavalieri erranti malvisti ed incompresi,
molto discussi e estremamente scomodi.”
“Nel sogno mi rigenero,
ma non mi perdo
così da non mutar
sconfitta in follia
romantico sognatore,
guerriero lucido e sveglio
vincerò i giganti
con fede e
determinazione
e nel sogno tornerò
per ricordar chi sono.
Ben chiaro è in me chi sono
senza lancia e senza frecce
ricerco eroicità e coraggio.”